Befana in Calabria: gli animali parlanti che giudicano i padroni

La tradizione della Befana

Nell’immaginario collettivo, la Befana è una vecchia signora che, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, arriva nelle case a cavallo di una scopa per portare doni ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. Una leggenda che coinvolge il mondo intero ma che in Calabria si trasforma in un momento a dir poco magico. Si narra infatti che gli animali possano parlare!

Gli animali parlanti che giudicano i padroni

In alcune zone della Calabria è ancora viva una leggenda contadina secondo cui, il giorno dell’Epifania, gli animali parlano tra di loro del trattamento subito durante l’anno da parte dei padroni. E guai ad ascoltarli!

Nel caso in cui il padrone non fosse stato gentile o fosse entrato nella stalla per ascoltare i loro discorsi, gli animali lo avrebbero maledetto, attirando su di lui e sulla sua famiglia misteriose disgrazie e sciagure. Per scongiurare il problema, la sera della vigilia, bisognava riservare loro parole gentili e farli mangiare in abbondanza nutrendoli con 13 tipi di alimenti, come la notte di Natale.

Mito o leggenda che sia, si tratta di una tradizione contadina che ci lascia una morale ben evidente: trattare male gli animali che vivono con noi, non può portare a nulla di buono.

Cosa si mangia

L’Epifania conclude il periodo di festività più atteso dell’anno ed in Calabria non può mancare il tradizionale cenone della vigilia. Le famiglie calabresi sono solite riunirsi e festeggiare con un abbandonante cenone a base di pesce dove a farlo da protagonista sono la pasta con la mollica (nel dialetto cosentino pasta ammuddricata) ed il baccalà.