Antico strumento per fare il pane

La maidda, in italiano madia, è un contenitore ricavato da un unico blocco di legno, di forma rettangolare, con i bordi rialzati, in cui veniva impastato il pane nelle abitazioni di campagna calabresi.

In passato fare il pane era un rituale che si ripeteva ogni 15 giorni; il capofamiglia si recava al mulino per comprare il sacco di farina che doveva essere macinata fresca, mentre la figlia più piccola aveva il compito di prendere il "crescente" (lievito madre) dalla vicina di casa che per ultima aveva fatto il pane.

Il contenitore del lievito madre era condiviso da tutte le famiglie del quartiere, e nel corso degli anni girava di casa in casa per mantenere sempre vivo il suo prezioso e delicato contenuto.

Il pane è da sempre uno degli alimenti principali nelle tavole dei calabresi e veniva utilizzato in molti modi, all'insegna dell'economia e di un'alimentazione fatta di poche cose semplici ma genuine.

Durante la preparazione delle pagnotte la cucina diventava un campo da battaglia. Una volta terminato il procedimento, se tutto era stato ben fatto, la maidda rimaneva completamente priva di residui. L'ultimo passaggio del procedimento prevedeva la cottura del pane nel forno a legna.

Quando non era utilizzata per fare l'impasto, la maidda aveva funzione di contenitore per il pane e altri alimenti.