Stoccafisso

Lo stoccafisso è il prodotto dell’essicazione del merluzzo norvegese, detto Gadus morhua. L’essicazione è uno dei metodi di conservazione del pesce più antichi e permette di preservarne sapore e proprietà nutritive.

Prima di preparare una gustosa ricetta a base di stoccafisso occorre ammollarlo. In questo articolo spieghiamo come farlo correttamente.

Come si ammolla lo stoccafisso

Mettere lo stoccafisso in un recipiente pieno di acqua fredda assicurandosi di coprire interamente il volume del pesce. Posizionare il contenitore in frigorifero e cambiare l’acqua dopo circa due ore prima e ogni otto ore dopo, non superando le 48 ore complessive.

Finita l’ammollatura, lo stoccafisso deve essere considerato un pesce fresco e valgono pertanto le stesse modalità di conservazione. Sebbene sia possibile conservarlo in congelatore dopo l’ammollo consigliamo di utilizzarlo subito, anche perché nel suo stato di essicazione originaria si conserva perfettamente per ben 18 mesi.

Cenni storici sullo stoccafisso

Il merluzzo era il cibo preferito dai vichinghi durante i loro lunghi viaggi in mare. Nel 1431 Pietro Querini e il suo equipaggio, durante una delle loro attraversate, si trovarono nel mezzo di una violenta tempesta che spinse la nave per settimane verso nord, oltre l’Irlanda.

La scialuppa con Querini andò a lungo alla deriva, fino ad arrivare quasi all’estremo nord dell’attuale Norvegia. Lì rimasero per quattro mesi, ospiti dei pescatori del posto e scoprirono così lo stoccafisso, che Querini portò a Venezia una volta di ritorno.

Con il tempo poi lo stoccafisso, in veneto chiamato comunemente Baccalà, divenne un classico della cucina della zona, preparato con ricette che si tramandano da generazioni.